Cosa c’entra un festival di musica tradizionale con Roberto Murolo? Se consideriamo che SEA and YOU sta per fare la sua tappa a Napoli…TANTISSIMO!
Roberto Murolo è stato uno dei cantanti più amati e apprezzati in Italia. Ha portato la canzone napoletana classica ovunque nel Mondo con la sua bellissima voce, e Sea and You vuole omaggiarlo come esempio di virtù artistica.
Conclusa la seconda tappa di SEA and YOU a Porto, con l’immancabile applauso scrosciante del teatro, aspettiamo solo il 26 aprile per concludere questo magnifico viaggio nel Mondo dei festival di musica tradizionale.
Il concerto sarà organizzato a Napoli, insieme a Ideal Fado e a CajaGranada, daNapulitanata, la prima e unica sala dedicata alla canzone napoletana classica.
Fondata dal fisarmonicista M. Domenico Matania e dal pianista M. Pasquale Cirillo, la sala è un esempio virtuoso non solo di come fare musica in maniera intelligente e appassionata, ma anche di come si fa impresa culturale a Napoli.
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Aspettando la tappa a Napoli di SEA and YOU, omaggiamo Roberto Murolo, la voce della canzone napoletana classica.
Roberto Murolo, Sergio Bruni o Renato Carosone?
Chiunque abbia ascoltato una canzone napoletana si sarà sicuramente imbattuto nella voce limpida, chiara, calda e avvolgente di Roberto Murolo.
Roberto Murolo è stato, insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone, la voce più rappresentativa della canzone napoletana classica.
Questi tre grandi cantanti, ognuno con il proprio modo di cantare, si possono definire le tre anime della canzone napoletana classica.
Le tre corone (come vengono chiamati Dante, Petrarca e Boccaccio) della canzone napoletana classica.
Mentre Renato Carosone affonda la sua cultura musicale nel jazz e nello swing, con uno stile vivace e ritmato nella voce e nell’immancabile pianoforte, Sergio Bruni era interprete delle grandi canzoni napoletane classiche con una voce che trasmetteva emotività e passione.
Ma Roberto Murolo merita un posto d’onore.
Roberto Murolo, a differenza della vitalità di Carosone e del canto emozionante di Bruni, arrivava dritto al cuore con la sua inconfondibile voce limpida, usata per interpretare le canzoni più belle di Napoli.
Lo faceva quasi parlando, sussurrando in maniera dolce le parole più belle mai scritte.
Come ha iniziato a cantare Roberto Murolo?
Roberto Murolo era destinato alla gloria e alla fama eterna. Nato nel 1912 a Napoli dal poeta Ernesto Murolo, uno dei tanti figli illegittimi di Eduardo Scarpetta, e cresciuto tra Libero Bovio, Salvatore di Giacomo, e Ferdinando Russo (il meglio degli autori del periodo d’oro della Canzone napoletana), era chiaro da subito che il giovane Roberto Murolo era destinato alla musica.
Il suo battesimo musicale arriva prestissimo, studiando chitarra e arrivando a suonare per Vittorio De Sica nel 1933. Da lì, Roberto Murolo non ha mai smesso, e nel 1934 fonda il Mida Quartet, un quartetto musicale ispirato agli americani Mills Brothers, dove le voci dei quattro cantanti imitano anche gli strumenti musicali (Roberto Murolo era un magnifico trombone).
È così, Roberto Murolo e il Mida Quartet partono per l’estero in cerca di fortuna per otto anni.
Sarà poi nel ritorno in patria, finita la guerra, nel 1948, che inizierà la sua vera carriera solista.
Da subito Roberto Murolo incanta il pubblico con il suo fare da cantastorie.
Pizzica la chitarra, sussurra la canzone con la sua voce melodiosa, ed è così che si crea una leggenda della canzone napoletana classica.
Le canzoni di Roberto Murolo
Roberto Murolo, sebbene abbia vissuto di musica, non ha scritto tante canzoni. Ricordiamo ‘O ciucciariello, Torna a vucà, Sarrà… chisà! vincitrice del Festival di Napoli, e Scriveme.
La sua carriera è stata quella di un’interprete rigoroso della canzone napoletana classica.
Lo si capisce bene dalla sua monumentale opera “Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea”, 12 volumi di dischi di storia della canzone napoletana che spaziano dal 1200 al 1962.
La sua attività discografica è ricchissima quasi quanto la sua carriera concertistica. I suoi temi possono spaziare dalle canzoni di Natale napoletane fino ai grandi autori come Bovio e E.A. Mario.
Il suo stile è inconfondibile. Roberto Murolo è riuscito a coniugare perfettamente la gioia, la passionalità e la malinconia (che i napoletani chiamano pucundria) tipiche della canzone napoletana al suo stile da cantastorie.
Tra le tantissime incisioni di Roberto Murolo troviamo le canzoni napoletane più belle e famose. Inutile dire che ha cantato O’ Sole mio, Funiculì Funiculà, Anema e core, Era de maggio.
La sua voce sussurata era particolarmente adatta sia a testi malinconici come Munasterio ‘e Santa Chiara, sia per canzoni più leggere e umoristiche come Dove sta Zazà, N’accordo in fa e La tarantella.
Roberto Murolo in duetto
È nei duetti che possiamo riscontrare l’ammirazione che tutto il mondo musicale nutriva per Roberto Murolo.
Tra i tanti si ricordano la celeberrima Caruso fatta con Lucio Dalla e Cu’mm’è con Mia Martini.
Non dobbiamo stupirci, quindi, dell’incontro tra Roberto Murolo e il Fado, quando Murolo era identificato come rappresentante della Canzone napoletana classica.
L’incontro avviene con la regina del Fado, Amália Rodrigues. Già amante della canzone napoletana, come dimostrano le sue interpretazioni di La tarantella e di Il coro delle lavandaie.
In un indimenticabile duetto, il Fado e la Canzone napoletana classica si incontrano in questi due magnifici artisti. Cantano insieme Anema e core e Dicintencello vuje in una performance al Teatro Mercadante che è ancora leggenda.
Noi abbiamo omaggiato questo splendido artista della canzone napoletana classica, ma ora tocca a te!
Scopri come assistere al concerto a Napoli di SEA and YOU.
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Di Davide Lancia