A Napoli cosa si canta a Natale? Ma è chiaro…le canzoni della Cantata dei pastori!
A Napoli il presepe è sacro, ma per i napoletani non bastava, e ne hanno fatto uno spettacolo.
La cantata dei pastori è uno degli spettacoli più amati dal pubblico napoletano.
Uno spettacolo che vive e resiste dal 1698, grazie al genio di Andrea Perrucci, gesuita, commediografo e rinnovatore del teatro.
Seppur antica, l’opera è stata continuamente rinnovata negli anni, e sicuramente la versione di maggior successo è quella che porta tutt’oggi in scena Peppe Barra, nata dal Maestro Roberto De Simone.
È proprio questa versione, del 1974, che vede la nascita delle canzoni della Cantata dei pastori, eseguite dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare (NCCP) di cui De Simone fu guida.
Le canzoni della Cantata dei pastori non fanno altro che mettere in musica la nascita di Gesù, ma accompagnandola con una storia che fa da cornice: quella dello scrivano Razzullo e di Sarchiapone.
Canzoni immortali come Nascette lu Messia, Rosa d’argento, Rosa d’amore, e Quanno nascette Ninno sono tra le canzoni napoletane più belle e commoventi, scritte da un gruppo di artisti che ha rivoluzionato il teatro in Italia dagli anni Sessanta.
SEA and YOU per celebrare il Natale vi racconta la magia delle canzoni della Cantata dei pastori, patrimonio culturale della tradizione musicale napoletana.
Prima delle canzoni della Cantata dei pastori. Chi era Andrea Perrucci e perché la scrisse
Chi era Andrea Perrucci, il gesuita che ha scritto la Cantata dei pastori nel lontano 1698?
Alcuni lo conoscono come Casimiro Ruggero Ugone, altri dicono che fu attore, altri un genio del teatro.
Andrea Perrucci fu questo e tanto altro.
Fu il teorizzatore della Commedia dell’Arte con il trattato Dell’arte rappresentativa premeditata ed all’improvviso, un testo fondamentale per la storia del teatro mondiale. Un Manuale teorico dove Perrucci, da dilettante attore, e da professionista di retorica (fu infatti dottore in diritto civile e canonico), scrive le regole per l’improvvisazione perfetta.
Perrucci creò un manuale dove erano inseriti i tipi della Commedia dell’Arte e le loro funzioni, ma anche le loro relazioni e alcuni “prontuari” di dialoghi perfetti per l’arte dell’improvvisazione.
La fortuna di Andrea Perrucci si deve soprattutto al dramma religioso Il Vero Lume tra l’Ombre, ovvero la Spelonca Arricchita per la Nascita del Verbo Umanato, scritta nel 1698 e oggi conosciuta come La Cantata dei pastori.
Prima che l’opera capitasse nelle mani di Roberto De Simone, e prima che fossero scritte le canzoni della Cantata dei pastori dalla NCCP, la creazione di Perrucci appariva completamente diversa.
Dalla durata colossale di 5 ore, la Cantata dei pastori fu commissionata dai gesuiti per riportare i napoletani in chiesa la notte della Vigilia di Natale. Infatti, poco prima del ‘700, a Napoli si respirava un clima non favorevole per le messe della Vigilia. Gli spettacoli a cui erano abituati i napoletani erano blasfemi, eseguiti in baracconi di fortuna.
Perrucci riportò i fedeli in chiesa con un’opera che racconta il viaggio che Maria e Giuseppe intraprendono per scappare dai soldati, e nella quale si racconta della nascita di Gesù.
Negli anni la Cantata dei pastori è stata modificata. È stata resa più leggera, grazie anche all’introduzione del personaggio comico di Sarchiapone, e la durata è stata notevolmente ridotta.
Sebbene sia stata rappresentata più volte negli anni, soprattutto per un pubblico colto e religioso, nel 1974 Roberto De Simone crea la versione più bella, e a oggi canonica, della Cantata dei pastori.
Roberto De Simone. Chi è e perché è così importante
La Cantata dei pastori come la conosciamo oggi, cioè con le canzoni della NCCP e quel gusto farsesco dato dalle maschere di Sarchiapone e Razzullo, sono opera della regia di Roberto De Simone.
Chi è Roberto De Simone? Musicologo, regista teatrale di opere incredibili come La Cantata dei pastori e La Gatta Cenerentola, saggista e compositore, Roberto De Simone fa parte di quell’esplosione di creatività che investì la Napoli della seconda metà degli anni ’60.
Fu proprio in quegli anni che De Simone mise in piedi la Nuova Compagnia di Canto Popolare (ancora oggi in piena attività) tra le cui fila militavano Eugenio Bennato, Carlo D’angiò, Peppe Barra e Giovanni Mauriello.
Sono proprio questi ultimi due che interpretano i due protagonisti della storia, lo scrivano Razzullo e il suo compaesano Sarchiapone.
Negli anni il ruolo di Sarchiapone è passato per altri interpreti, soprattutto donne. Si ricorda, in particolare, una fantastica versione televisiva del 1976, con Concetta Barra, madre di Peppe Barra, nel ruolo comico di Sarchiapone, ma senza dimenticare l’ultima grande interprete del ruolo, Rosalia Porcaro, che ancora oggi interpreta al fianco di Peppe Barra il ruolo di Sarchiapone.
La versione di De Simone è un vero e proprio studio del folclore musicale napoletano. Innanzitutto, De Simone ha il merito di ridare quella forza della Commedia dell’Arte, di cui l’autore Perrucci è un po’ il papà. Il duo comico Razzullo-Sarchiapone funziona proprio perché sono due maschere comiche perfette nelle loro scenette.
La regia è perfetta nel coordinare interpreti eccezionali, che nel 1977 vede il suo apice in attori come Fausta Vetere nel ruolo di Maria, accompagnata dallo stesso Roberto De Simone come San Giuseppe, Isa Danieli nel ruolo dell’Angelo e Franco Iavarone in quello di Satana.
Le canzoni della Cantata dei pastori
Se l’opera oggi viene ricordata è anche grazie alle canzoni della Cantata dei pastori.
Chiunque a Napoli cerchi delle canzoni per Natale le canzoni della Cantata dei pastori sono perfette!
Il gruppo musicale NCCP (Nuova Compagnia di Canto Popolare), eseguì le canzoni che oggi continuano a cantare negli angoli di Napoli. La NCCP era il gruppo guidato da Roberto De Simone. In quegli anni, tra la seconda metà degli anni ’60 e la metà degli anni ’70, il gruppo fu mosso da una vera e propria missione di ricerca degli antichi suoni popolari della canzone tradizionale. Da questa ricerca spasmodica nascono i capolavori che oggi possiamo sentire. Non solo con le canzoni della Cantata dei pastori, ma anche per quelle della Gatta Cenerentola, presentata al Festival dei due Mondi di Spoleto nel 1976.
Quanno nascette Ninno, Nascette lu Messia e Rosa d’argento, Rosa d’amore sono solo alcuni esempi di canzoni che narrano il Natale attraverso le canzoni.
Non è Natale a Napoli senza le canzoni della Cantata dei pastori!
Una delle tradizioni più belle del Natale napoletano sono le canzoni della Cantata dei pastori.
Come ogni festa, perfino Halloween, ha le sue tradizioni in ogni paese, anche il Natale h le sue variazioni. Quella delle canzoni della Cantata dei pastori è una delle tradizioni napoletane più belle. Lungi dall’essere solo una mera trovata turistica musicale, le canzoni della Cantata dei pastori sono alcune tra le canzoni napoletane più belle e importanti. [Leggi anche La Canzone Napoletana classica in Europa grazie a SEA and YOU]
SEA and YOU vuole omaggiare questo altissimo esempio di teatro musicale napoletano, e le canzoni della Cantata dei pastori, che a oggi rappresentano un punto altissimo della canzone napoletana.
SEA and YOU si prepara al suo SECONDO CONCERTO a Porto (leggi qui per scoprire com’è andata il primo a Granada) e nell’attesa vi augura Buon Natale.
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Di Davide Lancia