C’è ancora bisogno di un rappresentante della canzone napoletana nel Mondo?
Forse, a primo impatto, siamo portati a dire di no. La canzone napoletana nel Mondo riscuote successo da sempre. Chiunque viaggi e inizi a cantare all’estero ‘O Sole mio o ‘O surdato ‘nnammurato sa bene che avrà il coro pronto alle sue spalle, di qualsiasi paese si tratti.
Ma ci sono ancora dei personaggi che ancora lavorano su un’autentica diffusione della vera canzone napoletana nel Mondo.
Ne è un esempio il lavoro di Pasquale Cirillo, che con tenacia e caparbietà porta la canzone napoletana nel Mondo da anni sia lavorando all’estero, arrivando fino in Giappone, sia creando nella sua Napoli una sala da concerti dove arrivano persone da ogni luogo possibile e immaginabile.
Ma perché investire ancora nel far conoscere la canzone napoletana nel Mondo? Perché realizzare SEA and YOU, un festival di musica itinerante che farà dialogare la canzone napoletana, il fado portoghese e il flamenco, in tre date diverse, nelle città di Napoli, Granada e Porto?
La risposta è semplice: perché queste musiche tradizionali sono amate in tutto il Mondo e non ne abbiamo mai abbastanza.
Perché la musica va diffusa con ogni mezzo possibile.
Perché l’opera filologica e artistica di un pianista che lotta per far riconoscere la canzone napoletana nel Mondo con la giusta importanza che merita.
SEA and YOU porta la canzone in tutta Europa
Il festival rappresenta un’occasione unica dove dialogheranno sullo stesso palco la Canzone napoletana classica, il Flamenco e il Fado con artisti professionisti dei tre stili.
Il miracolo che hanno fatto Napulitanata, CajaGranada e Ideal Fado è un autentico manifesto della musica.
Un’occasione per ribadire i valori europei con i quali questo festival nasce (ne parliamo qui) e un modo per far circolare, in maniera GRATUITA per gli spettatori, e con piglio filologico e artistico, le tre grandi musiche tradizionali dell’area mediterranea in Europa.
Tra gli organizzatori del Festival spicca un uomo, un pianista napoletano, che da anni conduce una personale battaglia: portare la vera canzone napoletana nel Mondo, senza fronzoli, senza orpelli, bella così com’è.
Vediamo insieme cosa sta facendo questo meraviglioso artista per celebrare la canzone napoletana nel Mondo.
La sua è una storia di coraggio, amore per la musica, tanto studio e passione.
Una storia che parte dalla città di Napoli e si diffonde in tutto il Mondo.
Una missione: far conoscere la canzone napoletana nel Mondo
Non è sicuramente facile diventare pianisti a Napoli, ma se c’è una cosa che oggi è sotto gli occhi di tutti è che Pasquale Cirillo c’è riuscito. Non solo, ma dopo aver fondato con il fisarmonicista Domenico Matania la prima e unica sala stabile a Napoli della canzone napoletana classica, il lavoro di Cirillo si è spostato sempre più all’estero, dove ha contribuito a far conoscere il più possibile i suoni della sua magnifica terra.
Napoli pullula di artisti dal talento sconfinato, che nascono e crescono con la musica nel sangue.
I più grandi pianisti del Mondo sono passati per la città partenopea, e tutti loro hanno lasciato impronte indelebili in chi vuole diventare pianista a Napoli.
Chi oggi vuole diventare pianista a Napoli ha la possibilità di studiare in un luogo che trasuda musica e arte: il conservatorio San Pietro a Majella, dove all’interno hanno condotto gli studi tanti pianisti, da Paisiello a Riccardo Muti, fino ad arrivare al Maestro Pasquale Cirillo: qui un po’ della sua storia.
Entrato in Conservatorio giovanissimo, Pasquale Cirillo si è subito distinto per la tecnica sopraffina e il coraggio nel l’esplorare repertori fino ad allora non compresi, come i suoni della tradizione partenopea.
Per far conoscere la Canzone napoletana nel Mondo Cirillo opera su due piani: tanto lavoro a Napoli, città che accoglie ogni giorno tanti turisti provenienti da ogni parte della Terra, e concerti in giro per il Mondo, come i suoi tour in Giappone e l’imminente festival SEA and YOU, che lo porterà a Granada e a Porto.
Suonare la canzone napoletana classica a Napoli. Napulitanata e PianoCityNapoli
Il regno di Pasquale Cirillo è la sua sala stabile, Napulitanata. Nel 2015, con Domenico Matania (intervistato qui) decide di trasformare un deposito di tassametri di proprietà del comune di Napoli in una sala da concerto. Un’impresa incredibile, che si snoda tra burocrazia e sfide, ma che riesce in maniera grandiosa.
In pochi anni Napulitanata si afferma come il vero centro della canzone classica napoletana a Napoli,
Francesi, inglesi, tedeschi, polacchi, giapponesi, tutti vanno da Napuitanata per assaggiare la canzone napoletana classica come dovrebbe essere suonata veramente.
A Napoli Cirillo si impone come l’artista che più di tutti ragiona sulla canzone napoletana classica senza mai snaturarla, senza mai slegarla dai suoi veri suoni, senza conferirgli particolarità che non gli di si addicono.
Le esperienze di PianoCityNapoli 2020, PianoCityNapoli 2022 e PianoCityNapoli 2023 confermano quanto detto.
La missione è quella di portare la canzone napoletana ovunque, che sia all’estero o sia a Napoli, per far conoscere a chiunque la musica partenopea, anche ai napoletani. (ma i napoletani ascoltano la canzone napoletana classica? Scoprilo qui)
Intrecci con la canzone napoletana e le alte musiche nel Mondo. In Giappone e in Europa
Nel profondo di Pasquale Cirillo risiedono due anime: quella classica e quella popolare.
La prima è ereditata dai suoi tantissimi anni di studi in Conservatorio, la seconda dal suo amore per i suoi di Napoli.
Tutte e due le anime convergono in Cirillo in una sintesi perfetta, dove la precisione, la tecnica e l’estro creativo si fondono nei successi di tante serate di concerti, dove la conoscenza del repertorio della canzone napoletana classica trova casa in Napulitanata.
Il suo disco Intrecci è la sintesi perfetta del suo modo di lavorare: unire il repertorio della canzone napoletana alle musiche di tutto il mondo, siano esse le musiche di Bach o le canzoni del Fado e del Flamenco; convogliare i suoni meravigliosi della tradizione partenopea con altre tradizioni, per verificare quanto sia monumentale e universale la musica.
Tutto questo senza mai creare un mix impuro tra le varie forme d’arte, ma scovare, come in Intrecci, melodie vicine che possano dialogare (come l’unione tra ‘O Sole mio e il preludio in Sol maggiore di Bach), o accostare le varie musiche tradizionali, con le loro differenze ma anche i loro punti in comune, come la malinconia nella canzone napoletana e nel fado.
L’obiettivo del pianista napoletano è, e sarà sempre, quello di far conoscere a tutti la canzone napoletana, i suoni che la contraddistinguono, la bellezza delle sue note, il rigore dei suoi spartiti.
Il suo viaggio a Tokio (qui tutta la storia ) è la realizzazione di questa splendida avventura, che parte dalla sala a Napoli per poi approdare in estremo Oriente, e ora arriva a Granada l’11 novembre e a Porto il 17 febbraio.
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Di Davide Lancia