Ma esistono festival di musica tradizionale in Italia? E quali sono?
Diciamo da subito che l’Italia ha un patrimonio musicale veramente sconfinato. Sarebbe impossibile contare ogni tradizione musicale italiana. Ogni regione, ogni città, ogni paese ha la sua tradizione musicale. Non è raro, quindi, trovare disseminati ovunque eventi o festival di musica tradizionale in Italia.
Questa grande ricchezza musicale e tradizionale è tutelata dallo Stato italiano attraverso la difesa della memoria musicale. Lo fa attraverso finanziamenti ad alcune iniziative, pubbliche e private, che decidono di divulgare il patrimonio musicale con i festival di musica tradizionale in Italia.
Tante sono le occasioni per scoprire le migliaia di tradizioni musicali in Italia:
possiamo decidere di scoprire l’immenso patrimonio musicale natalizio sotto le feste di Natale, o le tantissime tradizioni musicali contadine, che accompagnavano la raccolta del grano e dei frutti, durante i mesi di aprile e maggio.
Non è quindi strano che le maggiori tradizioni di musica popolare siano concentrate al sud Italia. Sono canti e balli di origine agreste, spesso accompagnati da strumenti che non si sono modificati per centinaia e centinaia di anni.
Vediamo insieme quali sono i più importanti festival di musica tradizionale in Italia, non prima di aver parlato della seconda tappa del festival di musica tradizionale in Europa SEA and YOU, che anche questa volta conclude il suo percorso tra gli applausi scroscianti del teatro.
L’importanza di un festival di musica tradizionale
SEA and YOU nasce dalle stesse esigenze dei festival di musica tradizionale in Italia: cercare di tutelare un patrimonio musicale popolare e tradizionale.
Lo scopo di SEA and YOU è quello di riunire i principali stili di musica tradizionale d’Europa su un palco comune, promuovendo valori come l’uguaglianza, la cooperazione e la condivisione.
Nasce così, grazie a un bando dell’Unione Europea, il primo festival della musica tradizionale europea.
L’importanza di un festival del genere si capisce subito dal successo che sta ottenendo. Sia nel primo concerto a Granada sia in questo secondo a Porto (qui il programma completo) il pubblico è rimasto incantato dall’unione tra Fado, Flamenco e Canzone napoletana classica. C’è fame di musica tradizionale, c’è fame di cultura popolare!
Sia questo festival, gemma preziosa del panorama europeo musicale, sia le associazioni che hanno dato vita a tutto ciò (Napulitanata, CajaGranada e Ideal Fado) dimostrano che l’amore per la musica popolare è tanta, e l’interesse per i festival di musica tradizionale in Italia è giustificato da un profondo amore per questo tipo di eventi.
In ogni regione italiana è possibile incontrare una varietà di tradizioni musicali da far venire il capogiro. Ce ne sono tantissime, e tutte importanti. Dall’estremo sud fino all’altissimo nord.
Dalla pizzica salentina alla tradizione del tenore a bocca sarda, fino alle contaminazioni slave e venete della musica tradizionale del Friuli.
Ma se vogliamo considerare propriamente i festival, cioè quegli eventi, itineranti o no, che hanno più tappe programmate, o più date, su un tema specifico, allora è al sud che dobbiamo guardare, con la sua tradizione popolare fatta di balli e canti che arrivano dal mondo contadino.
I festival della Taranta
Sono tantissimi gli eventi che tutto l’anno uniscono la musica tradizionale alle feste sul territorio italiano. Feste che possono ricordare commemorazioni religiose, contadine o feste elogiative.
Non si tratta solo di una festa, è musica legata indissolubilmente alla propria terra.
Tra queste feste ce ne sono alcune che omaggiano un ballo in particolare. Si tratta della taranta, un balloche trae le sue originida un antichissimo rituale nel sud Italia.
Si credeva che dopo il morso di una tarantola, in particolare le donne, si soffrisse di alcuni mali come depressione, visioni e dolore.
Il modo per esorcizzare il male delle donne tarantolate era il ballo sfrenato. Un rituale sciamanico che trae la sua origine nella notte dei tempi. Una vera e propria possessione da cui ci si doveva liberare. Il rituale del ballo serviva per liberare il corpo del povero posseduto dallo spirito possessore.
Possiamo ben immaginare che questa credenza trae le origini dai mesi di raccolta del grano, dove sicuramente i poveri ragni disturbati difendevano le loro tane a suon di morsi da chi innocentemente faceva la raccolta (ricordiamo che le tarantole del sud non sono per niente pericolose, il loro veleno ha un’azione molto lieve).
Sudare con un ballo frenetico poteva scacciare il veleno, e anche il male contenuto all’interno, dal copro. Ecco che mito e verità, leggenda e storia si uniscono in uno dei rituali più belli e affascinanti d’Italia.
Kaulonia Tarantella Festival
Uno degli eventi più importanti tra i festival di musica tradizionale in Italia: il Kaulonia Tarantella Festival.
L’antico borgo di Caulonia in Calabria, che prende il nome dalla colonia della Magna Grecia Kaulon, organizza da 25 anni il festival di musica tradizionale in Italia dedicato all’antico ballo della tarantella.
Un ballo che ha origini antichissime. Ballato nelle regioni della Puglia, della Calabria, della Basilicata e della Campania, nato come allo proveniente dall’antico rimedio del morso della tarantola diffusa nel sud Italia.
Di tarantelle ne esistono tante: la montemaranese, la napoletana (con la sua variante tammurriata) la pugliese (detta pizzica). Ma ogni sua variante ha al suo interno altre varianti, e sarebbe faticoso elencarle tutte. Questo per aiutarci a capire quanto sia importante come tradizione musicale.
A Kaulonia si organizza, per la fine di agosto, e per 4 giorni consecutivi, il festival dedicato alla tarantella. Un evento meraviglioso, che parte dalle 18 del pomeriggio con lezioni su come ballare la tarantella e la pizzica, e lezioni di chitarra battente, lira calabrese e tamburello, per poi passare al concerto vero e proprio alle 20.
Il borgo di Caulonia si anima di vita e di gioia e il paese diventa un tutt’uno con l’antica arte della tarantella.
La notte della Taranta
Senza alcun dubbio, il festival di musica tradizionale in Italia più importante per quanto riguarda la taranta.
26 anni che il Salento organizza questo omaggio alla pizzica. Un festival itinerante per tutta la Puglia, che parte dal paese di Corigliano d’Otranto per poi arrivare all’ultimo concertone nello storico piazzale di Melpignano.
Un evento capace di richiamare migliaia di amanti della pizzica d tutta Italia.
15 tappe dove l’amore per questa antica musica viene esaltata scatenandosi a ritmo di danza.
Negli anni sono tantissimi i musicisti che hanno deciso di salire sul palco per omaggiare il più importante festival di musica tradizionale in Italia: da Fiorella Mannoia ad Allevi, da Clementino a Ligabue.
Così importante questo festival che il concertone finale a Melpignano va in onda su Rai1.
Ma andare dal vivo è tutt’altra storia. Un evento unico, pieno di vita e di gioia, nel quale si respira sud e amore per la musica tutta la notte. Migliaia di ragazzi che ballano e cantano a ritmo di pizzica, uniti da questo fantastico festival di musica tradizionale in Italia.
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Di Davide Lancia